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Consultazioni al Colle: Berlusconi asso o paravento?


09 aprile 2018

Davvero mozzafiato l'attuale quadro politico italiano che arriverà alla prova del nove tra pochi giorni. Vedo quattro piatti della bilancia, e un ago.

Un piatto è il M5S, che suscita ancora scandalo alla #TelepappagalliGeneration (non è questione di età, ma di mentalità) poiché invita a firmare un contratto di governo o con Lega o con PD (che istituzionalmente non è Renzi, e bisognerà prima o poi rassegnarsi). Uno esclude l'altro per ovvie ragioni. I motivi di offrirlo alla Lega sono i più sensati e ormai sono chiari, non occorre ripeterli. Il motivo per cui offrirlo al PD è a mio avviso pura formalità, e anche riscatto.
Formalità perché di fatto il PD è il secondo partito più votato alle ultime elezioni praticamente a parità di voti con la Lega: ignorarlo significa offendere la volontà degli italiani.
Riscatto perché come nel 2013 il M5S avrebbe fatto governo con l'allora Bersani sulla base di programmi (da firmare a contratto) ma Bersani allora propose solo "fiducia", il resto è Storia. Oggi a parti invertite il M5S nei confronti del PD non può che togliersi la soddisfazione di dimostrare cos'era era allora il M5S (che contratta programmi) e cos'è tutt'oggi il PD (che contratta chiacchiere e davanti ai programmi scappa).

Il secondo piatto è la Lega. La Lega si trova, ripetiamolo, tra due fuochi. Anzi tra il fuoco e la cenere: il M5S e Berlusconi. Allora perché non mollare finalmente il cordone ombelicale e prendere sto diploma di maturità, alla superata età di 20 anni? Evidentemente il trauma è notevole. Forse sono tanti gli scheletri nell'armadio. O forse... M5S e Lega hanno già abbracciato una strategia ben precisa, per giocarsi al meglio Berlusconi.

E il terzo piatto è infatti Berlusconi. Cosa rappresenta Berlusconi per un ipotetico governo M5S-Lega? Rappresenta un lasciapassare da parte di Mattarella. Che non darà mai mandato a un governo che anche solo alluda a mettere in discussione vincoli sul debito pubblico e moneta unica (e forse neppure sui trattati per fermare l'immigrazione e redistribuire quella già avvenuta). Berlusconi avrebbe dovuto essere l'highlander della politica italiana per continuare l'ormai decennale politica da macelleria sociale della Troika in Italia (facendo filo diretto con Tajani?). Lui era l'attore redivivo perfetto, che aveva appreso la lezione dopo Monti del 2011 (guai disobbedire ai diktat europei, alias guerra a Gheddafi) e che avrebbe recitato alla perfezione la parte del "portare il Paese in salvo" facendo però l'esatto contrario (i referendum costituzionali sotto i governi Berlusconi per le cessioni di sovranità, così come i trattati di Dublino per trasformare l'Italia in un porto africano, ossia diktat europei perfettamente obbediti, lo dimostrarono). Il voto del popolo però (informato dalla rete, #MaledettiSocial) ha disatteso ancora una volta, dopo Brexit e Catalogna, le aspettative del monopolio politico-finanziario europeo.
E così oggi Berlusconi sembra essere l'asso nella manica di Mattarella che vuole a tutti i costi infilarlo in qualche intesa di governo M5S-Lega, onde evitare un commissariamento per "ingovernabilità" da parte dell'UE, che visto il voto non sarebbe affatto tollerato dal popolo italiano (popolo in cui almeno apparentemente ancora il Capo dello Stato oggi tenta di identificarsi). Ma Berlusconi potrebbe allo stesso modo essere usato come un paravento, una sorta di cavallo di Troia per ottenere il governo da parte di Salvini, che una volta dentro il Parlamento finalmente istituzionalizzato potrebbe "realizzare sogni" insieme al M5S. Il quale per arrivare a questo dovrebbe dare prova di enorme plasticità a costo di far provare qualche mal di pancia all'elettorato; cosa di cui è esperto certo, ma converrà fidarsi della lealtà della Lega poi... sospesa tra il fuoco e la cenere?

Il quarto piatto è il PD, ma pare ormai assodato che è solo il miraggio di un piatto. Un piatto con sopra gelati squagliati contenti di stare al loro posto: l'opposizione (all'equilibrio di uno Stato).

Infine l'ago della bilancia, Mattarella? Non proprio Mattarella. L'ago della bilancia è la Banca Centrale Europea, vestita da Unione Europea, travestita da Mattarella.