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La dittatura della DEMOCRAZIA MEDIATICA. Ossia perchè Napolitano non è in galera.

13 febbraio 2014


          


Il Presidente della Repubblica Italiana, Capo dello Stato, è garante della Costituzione.
Può essere condannato solo in caso di attentato alla Costituzione o alto tradimento:


                                                     Attentato alla Costituzione

L'attuale Presidente Giorgio Napolitano: 

1- ha accettato il secondo mandato violando l'approvazione dell'Assemblea Costituente (pag 6-7) in merito alla "non rieleggibilità".

2- ha fatto distruggere sue intercettazioni in materia di trattativa stato-mafia perchè "ininfluenti" 

3- non ha sciolto le camere dopo che la Corte Costituzionale ha affermato che l'attuale parlamento non è stato eletto con una legge costituzionale. 

4- non ha annullato l'approvazione della legge Imu-Bankitalia avvenuta in modo anticostituzionale impedendo legale opposizione (tagliola alla Camera). 

Il suo arresto non è ancora avvenuto poichè le sue violazioni della Costituzione sono state denunciate in Parlamento non a maggioranza ma a minoranza (richiesto impeachment dal Movimento 5 Stelle e suo annullamento da parte della maggioranza).
Il Parlamento infatti in base alla stessa legge elettorale con cui è stato "nominato" e non "eletto", non rappresenta più gli elettori eccetto che per la minoranza del Movimento 5 Stelle (elezioni dei parlamentari 5 stelle fatte dai cittadini on-line).
Denunciare il Capo dello Stato quindi per la maggioranza parlamentare equivarrebbe a denunciare se stessa.
Infine ricordiamo che il Capo dello Stato detiene per Costituzione il comando delle forze armate italiane


                                                               Alto tradimento 

Potrebbe profilarsi indagando sulle evidenze che Romano Prodi, Mario Monti, Enrico Letta, nonchè Laura Boldrini (Presidente della Camera Governo Letta) ed Emma Bonino (Ministro degli Esteri Governo Letta...caso marò?) hanno tutti partecipato alle riunioni del gruppo di lobby internazionali "Bilberberg" puntualmente prima della loro nomina a relativa carica dello Stato.
Questo desta il sospetto che le loro nomine siano state guidate da poteri extra-nazionali cui è stata 
subordinata, in modo sotterraneo ma consapevole, la nostra carta costituzionale.


Tutto ciò dimostra che siamo di fatto governati da una dittatura sotto forma di "democrazia mediatica".
Tutto ciò infatti è stato fatto accettare all'opinione pubblica poichè in molta parte essa ancora non 
si informa in modo "attivo" (internet) ma in modo "passivo" (tv e giornali finanziati o di proprietà della stessa maggioranza parlamentare).  

L'Italia dal 2014 è caduta quindi di fatto in una dittatura mascherata da "democrazia mediatica".




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